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GUIDA ALLA MANUTENZIONE
piccole operazioni innocue per la cura della macchina per scrivere



La nostra macchina per scrivere potrebbe avere bisogno di qualche cura o di qualche intervento. A parte il nastro secco che lascia sulla carta poco inchiostro e che basta sostituire con uno identico (e vedremo anche qui cosa e come fare), può darsi che ci sia qualche leva pigra che non ritorna a riposo sul cuscinetto, il nastro potrebbe incepparsi e non riavvolgersi automaticamente come dovrebbe, il foglio di carta potrebbe scivolare o salire irregolarmente. Tanti piccoli problemi possono in taluni casi, essere affrontati direttamente dall'utente possessore della macchina, se conosce un minimo di meccanica e ha molta pratica. Naturalmente piuttosto che mettere le mani dove non si dovrebbe (molti non hanno mai dubbi, questo è un guaio italico) sarebbe bene portare la macchina da un tecnico specializzato (ad esempio io...) e ciò produrrebbe automaticamente un risparmio di tempo e di soldi; però è bene sapere che alcuni lavori di manutenzione possono essere eseguiti in proprio e possono, se non proprio riparare la macchina con seri guasti, rimetterla in pista in molti casi. In caso i tentativi non diano il risultato sperato, eccomi qui con il cacciavite pronto.

Quindi una serie di consigli e semplici regole per conservare in ordine la nostra preziosa amica e minimizzare così la necessità di portarla dallo "specialista".



1. Conservazione
La nostra macchina per scrivere è innanzitutto un meccanismo di precisione, e va considerato quindi come delicato e bisognoso di cure. Quando non la si usa è bene chiuderla nella valigetta o, se non l'abbiamo, in un sacchetto plastico che ripari dalla polvere. Non bisogna impiegare copertine di lana... perchè producono più polvere di quanta ne lascino accumulare in loro mancanza. La macchinina può anche stare in un cassetto o in un armadietto senza copertina ma una volta all'anno bisognerà spolverarla e lubrificarla. Mai lasciare la macchina in cantina o in garage se non perfettamente insacchettata e sigillata. Ossidazione e ruggine sono nemici lenti ma inesorabili. Durante il riposo, se protratto nel tempo, è bene ogni tanto prendere in mano la macchina e farla scrivere per svariati minuti e utilizzare tutte le funzioni meccaniche. Ciò per impedire che la macchina si "addormenti" e che i meccanismi si impigriscano. In caso di lunghi periodi di inutilizzo è bene lasciare azionata la leva liberacarta, che impedirà ai rullini  premicarta di appiattirsi contro il rullo.

2. Lubrificazione, pulizia
Se non sappiamo come e dove lubrificare, è meglio lasciar perdere: anche sporca e secca la macchina funzionerà benino. Ma se mettiamo dell'ottimo e costosissimo olio di oliva nel settore delle leve, potremo scrivere per dieci felici righe e poi la macchina cesserà di funzionare e sembrerà diventare un monumento all'immobilismo tecnologico. Saremo costretti a portare la macchina dal tecnico e anche lui sarà nei guai per eliminare la materia sbagliata. Se abbiamo in casa dell'olio di vaselina, tutto quello che ci serve è già con noi. Si può applicare un velo d'olio di vaselina nelle fessure del settore e sulle guide del carrello. E BASTA. Attenzione a non ungere la gomma del rullo: con il tempo l'olio danneggia la gomma e la fa deformare. Possiamo togliere l'olio sul rullo con un piccolo panno di cotone e acqua e sapone passandovelo per il senso della lunghezza. L'alcol non andrebbe mai usato nè sulla gomma del rullo nè sulla carrozzeria, perché provoca opacizzazione.
Se la macchina presenta accumuli di polvere e macchie di bianchetto possiamo cominciare a fare un po' di pulizia con un pennellino e utilizzando un pochino di alcol su un pezzettino di straccio di cotone, lavorando su aree molto piccole e rinnovando continuamente la zona dello straccio per non spandere la sporcizia appena rimossa. Attenzione perchè anche l'alcol è nemico del rullo di gomma.

3. Sostituzione del nastro
Operazione delicata, un tempo frequentissima che veniva fatta con orgoglio dal possessore della macchina o dalla segretaria, che assumeva un'aria serissima e professionale ed era in grado di farlo senza spezzarsi le unghie. Oggi invece è diventata un'operazione temuta anche perchè ci si sporca le mani. Assicurarsi di avere un nastro uguale a quello che stiamo sostituendo. Ricordiamo che esistono diverse tipologie di nastro per marca (il nastro Olivetti doppia bobina non può essere montato su una Adler o su una Hermes!). Non abbiamo più necessità di preoccuparci se scegliere tra nylon, cotone o seta... perchè sta per scomparire qualunque scelta. Oggi, faticosamente, si reperiscono solamente nastri in nylon perlopiù fabbricati in Cina. Prima di estrarre il nastro dalla macchina osserviamo attentamente il percorso tra le bobine, le forcelle laterali del meccanismo di inversione e la forcella sollevanastro. Indi inseriremo il nastro dapprima nelle forcelle laterali e poi inseriremo le bobine sui perni. Per ultimo inseriremo il nastro, con il nero in posizione alta, nella forcella centrale. Se tutto andrà bene il nastro camminerà regolarmente, la scelta del colore sarà perfetta (cioè nero, rosso e posizione a metà utile per il nastro tutto nero se lo abbiamo). Alcune macchine possiedono, invece dell'alzata nastro centrale, adatta al nastro solamente nero, la posizione neutra", ovvero non sollevano la forcella. Questa funzione permette ai caratteri di battere ma naturalmente non rimangono inchiostrati; ciò serve solamente per incidere le matrici dei ciclostile, ovvero dei riproduttori di fogli ad inchiostro denso. Ne riparleremo ma ricordate che se la macchina non scrive... per prima cosa dobbiamo controllare se la levetta del bicolore non si trovi appunto nella posizione neutra (bianco).

4. Sblocco della macchina "inceppata"
Manteniamo la calma: la macchina non si muove e i caratteri scrivono tutti nello stesso punto centrale. Basta trovare, in basso vicino al carrello, solitamente sotto le manopole, la levetta che tiene bloccato il carrello per il trasporto. Dopo il click riavremo la macchina funzionante. Se la macchina si ferma in posizione assurda, dopo poche battute, solitamente è perchè in quel punto è stato fissato il marginatore destro. Rimettiamo a posto il marginatore destro intorno alla posizione 65-70. La macchina comunque si blocca, apparentemente, anche al margine, impedendoci di scrivere ma è possibile, premendo il tasto in alto a sinistra, oltrepassare temporaneamente il margine destro e scrivere le ultime battute della parola. Questo è fattibile anche a sinistra, per temporaneamente oltrepassare il margine sinistro e scrivere qualche battuta prima del margine.

5. Salto del carrello in scrittura o carrello che schizza tutto a sinistra
Solitamente è indice di un guasto grave della meccanica dello scatto ma potrebbe indicare, dapprima, un blocco temporaneo del dente dello scappamento, magari a causa di sporcizia e quindi mancanza di manutenzione. Prima di portare la macchina dal tecnico specializzato è possibile, tenendo con la mano sinistra il carrello in posizione centrale, dare qualche battuta con alcuni tasti oppure azionare ripetutamente la barra spaziatrice. In certi casi la macchina ricomincia a funzionare e in tal caso occorre insistere e scrivere svariate righe per dar modo al sistema dello scatto di ristabilirsi. Ma non crediate che i miracoli accadano: nella meccanica i santi non c'entrano e se c'è un guasto come un dente consumato o spezzato, il problema si ripresenterà prestissimo. Tanto vale non forzare e non insistere perchè il tecnico suggerirà ciò che è meglio fare (cioè smontare la macchina e esaminare il gruppo dello scatto.

6. Carrello fermo e senza forza di ritorno a sinistra
Segno della rottura del tirante, solitamente un cordino in cotone oppure una fettuccia. Spesso basta sostituirlo ma ciò non rientra nelle possibilità dell'utente... perchè bisogna anche lavorare sul barilotto della granmolla e poi ricaricare la granmolla con la giusta forza. Ma c'è anche la possibilità che la stessa granmolla sia rimasta danneggiata quando il tirante si è spezzato. In tal caso è assolutamente necessario che a toccare la macchina sia il tecnico specializzato. Per "specializzato", naturalmente, si intende un tecnico come ME, vale a dire con tanta esperienza nella meccanica antica. I tecnici giovani che si danno da fare con i computer non sono in grado di realizzare riparazioni dei meccanismi che richiedono, oltre a sostituzione di parti, anche regolazioni di forza e controllo delle cause delle rotture. Ci sono "tecnici" che vedendo una rottura semplicemente ripristinano il tirante e non si accorgono che la granmolla, ovviamente danneggiata ma apparentemente funzionante, sta per rompersi e non sanno perchè sia successo o si stia per ripetere... Quindi riportate a casa la macchina che dopo tre giorni di felice scrittura ripete lo stesso problema. Fidatevi di un tecnico specializzato e con tanta esperienza nel settore!

7. Scrittura disallineata, bucatura della carta
Ahia... qui si va sul difficile. Le macchine che hanno tanti anni e che sono state poco mantenute nel tempo presentano, e via via manifestano sempre di più, questi inconvenienti. Tutto dipende dal fatto che la gomma del rullo  diventa sempre più dura e quindi le leve portacaratteri, impattando al momento della scrittura, non vengono più ammortizzate. A furia di battute, nel corso dei decenni, la scrittura si disallinea poichè ogni leva si deforma. E' possibile, teoricamente, riallineare la scrittura ma ciò è un processo difficile, lento e che richiede precisione. E richiede anche un rullo di gomma NUOVO! Dato che oggigiorno in Italia non si trovano più rulli di gomma e che bisogna rivolgersi all'estero, è buona norma utilizzare tutte le cure che ho illustrato precedentemente per preservare il più a lungo possibile la scrittura. Il tecnico specializzato può riallineare, parzialmente, la scrittura delle macchine vecchie e molto usurate, ma l'operazione è costosa e senza un rullo della giusta elasticità non si ha una lunga durata della riparazione.

Quindi, come penso sia chiaro da queste righe che ho steso con passione e con attenzione per la chiarezza (ma se avete altri dubbi non esitate a scrivermi!), è BENE conservare al meglio la macchina. Anche dopo una riparazione costosa è assolutamente necessario porre in atto tutte le cautele che vi fornisco in sede di riconsegna; la manutenzione serve, più che per tenere pulita la macchina, a coservare al meglio la meccanica e in fin dei conti ad aumentare il valore dell'oggetto meccanico che possedete. Più passa il tempo e più la vostra macchina diventa rara e quindi di valore. Pazienza occorre nell'attendere decenni ma spesso i nipotini si trovano in mano un oggetto che il nonno curava amorevolmente e che magari, costato seimila lire e pagato a rate mensili in uno o due anni, oggi vale (se bello, scintillante e meccanicamente perfetto) trecento Euro o anche più.

La macchina per scrivere funziona esattamente al contrario del computer: con il passare del tempo vale sempre di più e per funzionare... il cervello dobbiamo mettercelo NOI! Sono due aspetti che quasi tutti hanno dimenticato in questa era dell'automazione e dell'informatica. Ma se ci pensiamo bene, e lo spiegherò in un'altra pagina, scrivere con la macchina per scrivere procura piacere e sopratutto aumenta le connessioni neuronali poichè richiede più lavoro mentale.





 




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