CMC Artigiano cuore,
mano, cervello |
Home
Presentazione - storia Consigli e consulenze - Istruzioni tecniche Dicono di me Bollettino Contatta CMC Sostieni CMC! * * * * * Sezione macchine per scrivere e calcolatrici Vedi alcuni lavori di restauro Esame tecnico Guida alla riparazione Guida alla manutenzione Guarda alcune macchine stupende restaurate! Servizi Vetrina Divulgazione storica, documenti Storia della scrittura e del calcolo Documentari e video Links |
Giradischi
e radio
Brionvega
FV 1016 fonovaligia design Zanuso-Sapper 1964
Restauro
con ripristino di tutte le funzionalità meccaniche ed elettroniche
Questa pagina febbraio 2016
La fonovaligia Brionvega FV1016 è un raro giradischi italiano, prodotto da Brionvega negli anni Sessanta con l'intenzione di affiancarlo alla fortunatissima radiolina pieghevole che tutti conosciamo e che oggi viene ancora prodotta e venduta a carissimo prezzo! Questo apparecchio presenta caratteristiche di design molto simili, vale a dire che ricorda fisicamente la celebre radiolina perchè è stata appositamente studiata per essere apribile in due parti distinte. Da una parte il gruppo elettromeccanico del giradischi e dall'altra il pannello dell'altoparlante, che viene collegato all'unità principale per mezzo di un cavetto dotato di spinotto. Una volta posto l'altoparlante nella posizione a noi più congeniale e fissato il cavetto dell'alimentazione il simpatico giradischi è pronto per... maltrattare dischi di ogni tipo, dai 45 giri ai 78 giri ai rarissimi 16 giri. Ovviamente l'apparecchio funziona benissimo ed è dotato di un amplificatore piuttosto potente ancorchè dotato di mefitici transistor al germanio che minacciano di guastarsi in qualunque momento. Tuttavia l'apparecchio è davvero molto carino e siccome è stato prodotto in pochi esemplari, è oggi assolutamente ricercato e quindi anche valutato cifre considerevolissime. Peraltro, internamente non è nulla di che: una meccanica Lesa (italiana, non eccelsa ma molto popolare) e molte parti plastiche che dopo cinquant'anni cominciano a lamentarsi del trascorrere del tempo e a intristirsi ingiallendo e riempiendosi di rughette e crepine.
Foto da web. La fonovaligia chiusa e pronta per essere trasportata ovunque. Il giovinotto o la ragazza degli anni Sessanta, se avevano un papà facoltoso, potevano permettersi questo apparecchio elegantissimo nelle forme e dal suono assolutamente potente e brillante. L'equivalente, anzi, direi meglio, dell'Ipod di oggi. Certo, portarsi dietro un affare da tre chilogrammi e andare in cerca di una presa di corrente non era il massimo della libertà... ma certamente non si ascoltavano pessimi mP3 di Jovanotti! Chi l'ha detto che oggi si sta meglio con le cuffiette alle orecchie e mille brani dalla fedeltà discutibile?? Foto da web. Ecco l'apparecchio una volta aperto. La meccanica Lesa era in grado di riprodurre tutti i tipi di disco, compresi i 78 giri e i "modernissimi" LP a 33 giri. Ovviamente, oggi io NON farei girare un rarissimo 33 di Waylon Jennings su questa macchina, per via del bieco braccio e della bieca puntina;... però si può fare, e nemmeno tanto malaccio.
L'esemplare
di cui sto parlando mi è stato affidato da un architetto che lo aveva
fermo da
decenni e che voleva rimetterlo in funzione; un po' perchè voleva
regalarlo
alla figlia e un po' per pura nostalgia. Ma anche, certamente, per
rinverdirne
il valore storico e finanziario. L'operazione di diagnostica delle
problematiche è stata piuttosto complessa ma a un certo punto mi son
detto che
potevo tentare di ricostruire alcune parti e fidando di passate
esperienze nel
settore audio sapevo che avrei potuto ottenere un risultato decente. In
realtà,
durante il lavoro e lo sviluppo del restauro, ho cercato di non
interferire
troppo con le modifiche funzionali e sono riuscito a ripristinare tutta
la
macchina rispettandone il valore storico, senza manomettere parti
meccaniche o
elettriche. Ogni parte è stata estratta e smontata, riparata nella
maniera più
precisa e rimontata in sede. Alcune parti meccaniche ed elettriche sono
state
sostituite utilizzando parti di giradischi del tutto simili
all'originale. Il
numero di ore di lavoro è stato piuttosto alto ma il risultato finale è
andato
oltre le mie aspettative. L'apparecchio, che oggi funziona come da
nuovo
nonostante qualche segno del tempo, deve ora essere tenuto in funzione
regolarmente per evitare problemi di ingrippamento e ossidazione delle
parti soggette
ai danni da invecchiamento. Quindi ogni tanto bisogna grattar... ehm,
riprodurre qualche disco.
Il
piccolo giradischi una volta richiuso diventa un'elegante valigetta
nera dai
profili dolcemente arrotondati. Certamente per l'epoca era un
apparecchio
versatile ed elegante: tanto che ancora oggi vederlo funzionare è un
vero
piacere. E anche l'ascolto non è male, con la trovata del grosso
altoparlante
posto sul coperchio che funge da cassa di risonanza. L'amplificatore
piuttosto
robusto è anche dotato di controlli separati per le frequenze basse ed
alte e
bisogna dire che molti dischi suonano più che benino; direi anche
meglio di
tanti cataplasmi cinesi di mP3 odierni. Insomma, un apparecchio
italiano che è
anche oggetto di design eccelso.
E adesso, come sempre, una serie di foto delle lavorazione. Anche in questo caso, suppongo, si noterà una certa soddisfazione da parte dell'umile artigiano che ha lavorato con passione e attingendo a tutta la sua esperienza. L'apparecchio non dava alcun segno di vita, a parte l'illuminazione della spia verde. Quindi una volta aperto, e constatato anche che mancavano numerosissime viti, ecco come si presentava di primo acchito. Apparentemente in buone condizioni, celava moltissime problematiche sia meccaniche che elettriche. Assenza totale di tensione di alimentazione a partire dalla spina di alimentazione elettrica. Con un semplice tester si notava un numero incredibile di interruzioni elettriche. Presenza di ossidazione praticamente in ogni contatto mobile o strisciante Il gruppo attacco spina di alimentazione girava allegramente per l'interno del mobile, essendo lasciato senza viti di fissaggio. Per prima cosa ho dovuto smontare l'intero gruppo per disossidarlo e per ripristinare i contatti striscianti. Poi rifissarlo con viti identiche a quelle originali. Dopodichè la tensione di rete poteva entrare nella sezione di alimentazione lineare. E uno. Il gruppo di sospensione del braccio riproduttore appare già "riparato", vale a dire incollato con adesivi piuttosto tenaci. Come si può notare ci sono depositi marroni in sede e vicino al guscio plastico. Qui è stato necessario irrobustire con resina bicomponente. Sotto il gruppo rotante si nota il contatto basculante di messa in moto del motore del giradischi, un vero e proprio miracolo dell'elettricità. Talmente "miracolo", che deve scattare per chiudersi quando si trascina il braccio verso destra per mettere in moto il piatto, e scattare nuovamente a fine riproduzione per riaprire il contatto. la meccanica è davvero funzionante per miracolo... e qui è certamente una carenza progettuale. L'intervento per ripristinarne il funzionamento ha richiesto moltissimo tempo e svariati tentativi, con conseguenti smontaggi e rimontaggi. Molto critico, sia in origine che oggi a mezzo secolo di distanza. Ecco il perchè della necessità di estrema cura, manutenzione e controllo regolare di simili parti. E due. Nonostante già tante operazioni di controllo, rinnovo di saldature, verifiche e ripristino di contatti, controllo di antichi condensatori, il motore continuava a non girare, anche se era presente la tensione di circa 10 Volt. Apparentemente scorrevolissimo, il motore è stato estratto ed aperto. Il fondello si presentava completamente distrutto e quindi le spazzole non potevano poggiare correttamente sul collettore. Il barilotto di schermo perdeva briciole finissime della spugna di sospensione meccanica. Un vero disastro. Il motore è stato fortunatamente riparato ricorrendo al fondello di un altro motore Lesa praticamente identico. Poi è stato necessario trovare un buon condensatorino per risolvere il rumore dello scintillìo. Questo motore è presente su moltissimi apparecchi commerciali-popolari degli anni Sessanta-Settanta ed è un vero capolavoro di meccanica. Il sistema di regolazione dei giri è totalmente meccanico e precisissimo, ma richiede una certa cura nella taratura. Non ho voluto toccare queste regolazioni per non trovarmi una brutta gatta da pelare ma una volta sistemato anche il rullino di trazione (vedi più avanti) il disco ha girato praticamente al giusto numero di giri naturalmente. Questo motore è certamente fatto bene e la meccanica in ottone ha superato brillantemente i cinquant'anni di tempo senza problemi. Gli italiani una volta erano eccellenti meccanici! Il fondello del motore è assolutamente irrecuperabile. Questa foto è per la storia. E con il motore siamo a TRE sistemi ripristinati. Il potenziometro principale dotato di doppio interruttore. Le due vie dell'interruttore interrompono alimentazione all'amplificatore e al motore. I contatti platinati erano apparentemente in buone condizioni ma la meccanica del doppio interruttore risultava impedita da ossidazione e sporcizia, e probabilmente da deformazione dell'attuatore in nylon. Per ripristinare questo potenziometro è stato necessario un vero e proprio intervento di microchirurgia elettrica. Il potenziometro smontato dopo aver fresato le colonnine di fissaggio. Al posto delle colonnine utilizzeremo due bellissime microviti in ottone con dado. Il potenziometro sarà così smontabile nuovamente in futuro qualora si renda necessario intervenire per ossidazione. Il potenziometro è nuovamente funzionante. E con questo sono quattro. Il motore è dotato di un albero tornito su quattro diversi diametri. Girando a velocità costante, l'alberino fornisce al ruotino quattro diverse velocità lineari che trasmesse al piatto rendono possibile l'ascolto di tutti i dischi in commercio. Il ruotino ovviamente si sposta verticalmente per toccare l'alberino nei diversi diametri. L'anello di gomma del ruotino originale era completamente rinsecchito e crepato. Anche in questo caso ho dovuto ricorrere a un ricambio simile e poi fresare la gomma per ottenere un diametro simile. Il diametro del ruotino ausiliario NON influisce però sulla velocità di rotazione del piatto poichè è solo un sistema intermedio. E con questo sono cinque i sistemi ripristinati. Ecco come si presenta l'interno del giradischi una volta finite le riparazioni. Notare il motorino senza schermatura, pazienza. I condensatori svolgono bene il loro compito e non si avverte eccessivo rumore elettrico (non si sentono gli sfrigolii di scintille). Il motore gira a comando, si arresta a comando e in automatico e si sente il soffio dell'amplificatore. E' davvero l'ora di sentire un disco. Mi è capitato di vedre, girando per mercatini, dei Penny tenuti malissimo con dentro 45 giri di Ferrante e Teicher o Gino Latilla, ma noi non saremo così sconsiderati da rischiare un disco di pregio e ripiegheremo su un 45 giri piuttosto commerciale e già digitalizzato. Ma adesso non resisto a mettere sul piatto un disco fantastico... e la sorpresa di ascoltare un suono decisamente niente male è davvero notevole. Su questo apparecchio bisogna fare ancora qualche affinamento ma direi che il risultato è andato oltre le aspettative più selvagge! Bentornato Brionvega-Zanuso. Ed ora bisogna fotografare per la storia e per l'archivio, con la reflex Canon. Quand'ero ragazzino, nel 1976, era un'epoca, durata peraltro ancora svariati anni, in cui per radio si ascoltava musica estremamente interessante e creativa, fantasiosa e curata. Amanda Lear mi faceva impazzire con "Blood and Honey" e solo pochi mesi fa ho trovato in un mercatino il 45 giri inciso davvero niente male. Eccolo qui sul piccolo Brionvega. Poi la Lear incise "Tomorrow" che non mi piaceva per nulla. Un brano di atmosfera, piuttosto triste ma molto elegante di Gilbert O'Sullivan. Fece furore per alcuni anni dopo il 1972. Non era e non è un disco che comprerei... voglio dire, non è dei miei gusti; ma l'ho comprato perchè è storico. Un 78 giri che suona molto bene, credo prima metà degli anni Cinquanta. Il brano è "Across the Alley from the Alamo", popolarissimo negli USA e proposto in decine e decine di cover. Recentemente ne è stata incisa una versione jazz-rock dal mitico gruppo degli Asleep at the Wheel. Fantastico, davvero un pezzo stupendo. Consiglio a chiunque di ascoltarlo. Se qualcuno è interessato posso fornire la copia in media qualità per ascolto privato. Ed ecco il video. "Honky Tonk Train Blues" di Keith Emerson. E si ritorna indietro di quarant'anni ma con atmosfere anni Venti. CMC Artigiano - Cristiano Marino Casonati Riparazioni,
restauri
e assistenza di macchine ed apparecchi delle marche: Philips - HP Hewlett Packard - Brionvega - Sony I miei clienti preferiti Il professionista e l'imprenditore che intendono dare un tocco di prestigio nell'ufficio e desiderano restaurare una macchina antica che era del papà o del nonno in azienda molti anni fa; il collezionista che non resiste all'acquisto di quella macchina sulla bancarella, la piccola azienda artigiana che vuole rimettere in servizio una macchina meccanica per particolari esigenze tecniche, appassionati della meccanica e dell'ingegneria, nipoti che ritrovano in soffitta la macchinina del nonno. Giornalisti che sanno ancora scrivere con la macchina e non sopportano la freddezza del computer per un articolo che richiede ponderatezza e profondità. Ma anche nipoti alle prese con il vecchio giradischi o fonovaligia che ronza o non funziona più ma che si vuole riportare in vita. Dispiace buttar via una macchina che è stata parte della famiglia fin da quando il papà o il nonno l'ha comprata, vero? La mamma l'ha usata per la tesi di laurea ma il nipotino l'ha toccata e adesso non funziona più; ma forse è rimasta in cantina e si è ossidata; oppure il cagnacc... ehm, il caro Fido l'ha fatta cadere e adesso salta la lettera "A"; il disco di Gino Latilla su quel fonografo non si sente più e... altro ancora. Non buttare via la tua vecchia macchina o il caro giradischi prima di sapere se si può riparare ancora. Ma può valere ancora qualcosa? Ma può funzionare ancora? Si può riparare a un giusto prezzo? La risposta è: beh, proviamoci! Niente miracoli, niente promesse elettorali, niente soluzioni con cerotto e fil di ferro. Tanta professionalità, creatività, inventiva, ed esperienza al tuo servizio per soccorrere la tua macchina che ha visto giorni migliori e che tu vorresti rivedere nuovamente funzionante! Sono anche attivo su: copia questo indirizzo: cmcartigiano.tumblr.com Ringraziamenti Questa mia piccola "impresa" è dedicata a Tiziana (la mia metà) e a Vittoria (il mio piccolo "quarto"). Tutto quello che qui vedete è stato realizzato grazie al loro supporto. E il tutto, pensate, solamente con il mio rimanente "quarto"! |