CMC Artigiano cuore,
mano, cervello |
Home
Presentazione - storia Consigli e consulenze - Istruzioni tecniche Dicono di me Bollettino Contatta CMC Sostieni CMC! * * * * * Sezione macchine per scrivere e calcolatrici Vedi alcuni lavori di restauro Esame tecnico Guida alla riparazione Guida alla mautenzione Guarda alcune macchine stupende restaurate! Sezione giradischi e radio Servizi Vetrina Divulgazione storica, documenti Storia della scrittura e del calcolo Documentari e video Links |
Macchine
per scrivere e calcolatrici
Remington Noiseless Studio - anno 1936 circa Interventi riparativi - restauro estetico Questa
pagina aprile 2015 - settembre 2016
Una macchina stupenda caratterizzata da un cinematico studiato per minimizzare il rumore della battuta
Il termine "Noiseless" (letteralmente: "senza rumore") della casa americana Remington contraddistingue un'intera
famiglia di macchine pensate e realizzate per l'utente che deve
lavorare di notte o comunque arrecare il meno disturbo possibile agli
altri. Già negli anni Venti la grande casa statunitense pose sul
mercato la sua prima portatile dotata di leve portacaratteri dal
movimento lento, che non colpivano il rullo bensì vi ci si appoggiavano
esercitando una pressione maggiore e prolungata nel tempo (si parla
sempre di centesimi di secondo, ma il fatto è che in questi meccanismi
innovativi il tempo di battuta era notevolmente maggiore rispetto agli
altri di tutte le case concorrenti). Ciò permetteva una buona
impressione del carattere sulla carta e una drastica riduzione del
rumore di battuta. Naturalmente non è possibile pensare di eliminare
del tutto il ticchettio, nè di ottenere una scrittura perfetta se non
ci si esercita nell'uso di queste macchine, poichè anche il
dattilografo deve metterci del suo e adattarsi a un modo di battere i
tasti piuttosto diverso dal solito. L'utente doveva, infatti, abituarsi
a imprimere maggior forza sui tasti anche se, contrariamente a quanto
si consigliava con le altre macchine, ciò non doveva preoccupare di
provocare una scrittura "spazzolata". Infatti il cinematico della
Noiseless permetteva o, meglio, costringeva, a scrivere con una
battuta più pesante... e faceva talvolta rimpiangere le comuni macchine
di altre case. Ovviamente chi acquistava una di queste macchine non lo
faceva per scrivere senza fatica ma piuttosto per divulgare di sè
un'immagine di stile, eleganza, professionalità, prestigio e insomma,
tutto un diverso modo di essere e di pensare. I giornalisti di un certo livello erano orgogliosi nell'arrivare a possedere e impiegare una Noiseless.
Non
si tratta però di un'invenzione perfetta, tanto che il successo di tali
macchine non fu eccezionale; ciò fu anche dovuto, forse, al fatto che
questo particolare cinematico richiedeva molta manutenzione, nastri
sempre freschi e gomme del rullo e rullini in perfetta efficienza.
Queste macchine, infatti, risentono moltissimo del passare del tempo e
quando le si prende in mano dopo alcuni decenni si notano moltissimi
problemi di scrittura. Il rullo invecchiato, il nastro rinsecchito e
l'accumulo di polvere e ossidazione nella meccanica rendono la
scrittura del tutto inaccettabile.
Dunque rimettere in sesto una di queste macchine diventa essenzialmente un lavoro di messa a punto molto precisa. Non è sempre possibile portare a termine un compito così delicato se il cliente non vuole investire molti soldi (tutto dipende da quante ore intende pagare) ma possiamo migliorare la macchina in termini di scrittura ed estetica con una ventina di ore di lavoro. Se il cliente è venuto in possesso di una macchina come questa e se ne è innamorato e vuole rivivere, appunto, stile, eleganza, prestigio, allora vorrà anche investire nel suo restauro. Questo esemplare, che ho da poco restaurato a un livello medio, è della fine anni Trenta-primi anni Quaranta. Si nota l'arrivo di materie plastiche dalle bizzarre abitudini fisiche, diciamo progenitrici della volgare plastica che negli anni Settanta invase il mondo delle "Typewriters" economiche. Ma non si tratta già di una macchina economica, tutt'altro: la Noiseless era sinonimo di eleganza, signorilità, prestigio e veniva associata a scrittori, giornalisti e lavoratori indefessi che impiegavano anche le ore notture per il lavoro manageriale. Essendo una Remington si riconoscono metalli molto robusti e resistenti all'usura. Come sempre metto giù una serie di fotografie scattate durante le lavorazioni. Anche in questo caso potrete ammirare elementi meccanici stupendi. All'arrivo la macchina si presenta così. Apparentemente in ottime condizioni, la tastiera molto ben conservata. La prima cosa che notiamo è il copribobina sinistro deformato. Inferiormente troviamo i piedini distrutti, appiattiti e in parte disintegrati. Il tirante del carrello è sganciato e appare annodato al centro con una vistosa asola (?). La granmolla non carica, segno che c'è una rottura all'interno del barilotto. Accumuli di polvere e detriti, come è logico aspettarsi per una macchina che ha certamente lavorato per molti anni. Il copribobina è in una plastica apparentemente moderna. Sembra deformato da calore: probabilmente è caduto su una stufetta o comunque ha subìto una prolungata esposizione a una fonte di calore intensa. A prima vista penso di poter riportare il copribobina alla forma originale semplicemente riscaldandolo nuovamente. Ma un prudentissimo tentativo non darà buoni risultati e sarà necessario elaborare una soluzione migliore, magari ricercando l'elemento presso mercatini. Ma questa sarebbe una nuova impresa... Così intanto predisponiamo due copribobina artigianali utilizzando parti plastiche dattilografiche moderne. Non bellissimi ma funzionanti nell'attesa di ritrovare le parti originali. La lama d'acciaio della granmolla è ottimamente conservata e scopriamo la rottura proprio a pochi centimetri dall'aggancio esterno. Le granmolle che subiscono lo scarico violento a seguito dell'improvvisa rottura del tirante si spezzano quasi sempre. Le rotture agli estremi non sono gravi e possono essere ripristinate; ma se la granmolla si spezza in un punto intermedio allora occorre sostituirla per intero. Particolare dei caratteri, posti su leve di foggia caratteristici. Si nota anche il nastro blu-rosso, tipico delle macchine fino agli anni Cinquanta e da decenni ormai irreperibile. Peccato, dovremo ovviamente installare un nastro in nylon nero-rosso. Lo smontaggio del rullo di gomma è sempre piuttosto critico ma ancora nulla in confronto all'estrazione dei gruppi rullini premicarta inferiori. E' sempre bello vedere le macchine nude, senza il vestito della carrozzeria. Ma lo smontaggio non è ancora finito anche se sappiamo già che non andremo troppo in profondità. E dopo parecchio lavoro e tanta pazienza, finalmente estraggo gli alberini con tutti gli elementi dei telai premicarta inferiori. Le parti metalliche appaiono ossidate e incrostate di polvere, inchiostro, lubrificanti rinsecchiti e sporcizia. Il lavoro di pulizia è in due fasi. Dapprima si deve eliminare sporcizia e incrostazioni per valutare bene lo stato della meccanica e poi lavorare almeno su parti meccaniche almeno parzialmente pulite. I rullini appaiono tutti appiattiti a causa dei tanti anni di immobilità poggiati con forza sul rullo. I rullini devono essere riportati a forma cilindrica e al diametro originario. Quindi dapprima si deve misurare con il calibro il diametro nei punti ove appaiano i minori danni e talvolta valutare qualche correzione poichè è ovviamente più semplice abbondare e poi fresare che avere rullini di diametro troppo basso. Quindi si inizia il lavoro di fresa per circolarizzare la gomma (sempre che la gomma sottostante sia ancora sufficientemente densa e robusta) e poi inserire tubi di gomma per la ricopertura, da fresare anch'essi per arrivare al diametro necessario. Pare un lavoro da nulla ma richiede tempo e precisione, e produce anche parecchia polvere. Restaurare macchine per scrivere è un lavoro sporco... e quindi pochi lo fanno e soprattutto pochissimi lo sanno fare con la cura che serve. Oggigiorno sempre meno tecnici sopravvivono... e quelli che nascono non sanno quanta fatica e quanta esperienza sia necessaria. La mia fresina lavora con pazienza... La circolarizzazione avviene lentamente e ogni rullino viene trattato diversamente. Càpita alle volte che un rullino debba essere rifatto da zero, e se non trovo un cilindro di gomma nuova adatta posso anche utilizzare materiali non gommosi per la parte più interna. Altra vista della macchina in corso di lavorazione. Altra vista della fresa durante la lavorazione. A un bel momento sull'alberino ripulito appaiono tutti i rullini fresati a un diametro identico. Ancora grezzi, da ricoprire. I due alberini portano rullini di diametro differente. Quelli di diametro maggiore sono sempre quelli posteriori. Notare l'appiattimento del rullino premicarta prima della fresatura. In tale situazione i rullini non possono girare assieme al rullo e così non entra la carta. Basta poco per rendere una macchina per scrivere totalmente inefficiente e inutilizzabile. Le gomme andrebbero sostituite una volta ogni venti anni al massimo. I rullini ricoperti. Non saranno precisissimi ma assolutamente funzionali. E comunque passibili di ulteriori lavorazioni in futuro poichè abbiamo lavorato solamente sulla gomma senza modificare nè aggiungere o togliere alcunchè sull'intero sistema. Una volta rimontati i rullini il foglio di carta entra perfettamente e basta uno spezzone di nastro nero-rosso per tentare la prima scrittura. Non si riesce a resistere a scrivere con questa macchina anche se non abbiamo finito i lavoretti. La scrittura è particolare: il carattere di questa macchina è un maiuscoletto elegante, ma identico per maiuscolo e minuscolo, a parte il corpo. Si nota che i caratteri non impattano perfettamente, dato lo stato di usura dei cinematici nelle parti finali e un pochino di colpa ce l'ha anche la gomma del rullo, indurita dal tempo. Però la macchina è bene allineata e la scrittura accettabile. Tenterò di migliorarla un pochino ancora. Altra prova di scrittura. Notare i copribobina rifatti. Che non stonano moltissimo e rendono la macchina perfettamente presentabile nell'attesa di reperire, un giorno o l'altro, elementi originali. A un bel momento la macchina è rimontata e fa un figurone. Prova di scrittura anche in rosso. Troppo bello vedere il movimento della leva (martelletto se si trattasse di una macchina classica): lo fotografo in diverse fasi dell'avvicinamento e della scrittura. Passo uno. Passo due. Il carattere è azionato da una sorta di parallelogramma, leva e braccino di ausilio. Passo tre. Il carattere, avvicinandosi alla carta, ruota leggermente in avanti. Passo quattro. Il carattere sta per posarsi sulla carta investendo il nastro opportunamente sollevato nella posizione richiesta per l'inchiostrazione. Vista del cestello portacaratteri. Abbiamo assistito al funzionamento di una macchina davvero straordinaria. Sono sicuro che sarete d'accordo con me. In questa immagine l'attrice del muto Jean Harlow scrive su una Remington Noiseless standard, vale a dire una macchina grande e robusta, progettata per l'intenso lavoro d'ufficio. CMC Artigiano - Cristiano Marino Casonati Riparazioni,
restauri
e assistenza di macchine ed apparecchi delle marche: Philips - HP Hewlett Packard - Brionvega - Sony I miei clienti preferiti Il professionista e l'imprenditore che intendono dare un tocco di prestigio nell'ufficio e desiderano restaurare una macchina antica che era del papà o del nonno in azienda molti anni fa; il collezionista che non resiste all'acquisto di quella macchina sulla bancarella, la piccola azienda artigiana che vuole rimettere in servizio una macchina meccanica per particolari esigenze tecniche, appassionati della meccanica e dell'ingegneria, nipoti che ritrovano in soffitta la macchinina del nonno. Giornalisti che sanno ancora scrivere con la macchina e non sopportano la freddezza del computer per un articolo che richiede ponderatezza e profondità. Ma anche nipoti alle prese con il vecchio giradischi o fonovaligia che ronza o non funziona più ma che si vuole riportare in vita. Dispiace buttar via una macchina che è stata parte della famiglia fin da quando il papà o il nonno l'ha comprata, vero? La mamma l'ha usata per la tesi di laurea ma il nipotino l'ha toccata e adesso non funziona più; ma forse è rimasta in cantina e si è ossidata; oppure il cagnacc... ehm, il caro Fido l'ha fatta cadere e adesso salta la lettera "A"; il disco di Gino Latilla su quel fonografo non si sente più e... altro ancora. Non buttare via la tua vecchia macchina o il caro giradischi prima di sapere se si può riparare ancora. Ma può valere ancora qualcosa? Ma può funzionare ancora? Si può riparare a un giusto prezzo? La risposta è: beh, proviamoci! Niente miracoli, niente promesse elettorali, niente soluzioni con cerotto e fil di ferro. Tanta professionalità, creatività, inventiva, ed esperienza al tuo servizio per soccorrere la tua macchina che ha visto giorni migliori e che tu vorresti rivedere nuovamente funzionante! Sono anche attivo su: copia questo indirizzo: cmcartigiano.tumblr.com Ringraziamenti Questa mia piccola "impresa" è dedicata a Tiziana (la mia metà) e a Vittoria (il mio piccolo "quarto"). Tutto quello che qui vedete è stato realizzato grazie al loro supporto. E il tutto, pensate, solamente con il mio rimanente "quarto"! |